IMPERCEZIONI
di Enrico Mattei
Nell’ambito della storia dell’arte la costituzione della prospettiva rinascimentale determina la partenza della “modernità” fino ad arrivare alla sua conclusione con l’Impressionismo quale evento ultimo, perfezionamento estremo di un’era, piuttosto che punto d’avvio della “contemporaneità”. Gli impressionisti riuscirono ad eliminare dalla rappresentazione della realtà gli elementi letterari, di posa, di eloquenza, per una constatazione nuda e spoglia dei dati della natura. Rimasero però ancorati alla gabbia prospettica. Il primo artista che affronta, vìola e ristruttura i cardini della prospettiva tradizionale è Paul Cézanne, che si pone il problema di come rappresentare la percezione o l’intellezione dello spazio abbattendo i criteri “moderni” di rendere su una superficie piatta l’illusione, l’immagine virtuale di uno spazio a tre dimensioni. “Trattare la natura attraverso il cilindro, la sfera, il cono” diceva Cézanne, il principio della “buona forma” ossia ogni figura tende a presentarsi nelle modalità che la rendono meglio leggibile ed evidente. Il cubo, il cilindro, la sfera non sono delle forme valide in sé, ma solo in quanto si attuano nelle apparenze, il noumeno può essere raggiunto solo attraverso il fenomeno. Questa è anche la grande differenza tra Cézanne e il Cubismo, che oltrepassa la barriera del fenomeno, cerca di rappresentare direttamente il noumeno, ovvero ciò che è in idea, non raggiungibile con i sensi. E' proprio in Cézanne e nelle avanguadie storiche, con particolare attenzione al Cubismo di Picasso, che Ciavoli Cortelli fonda la sua ricerca pittorica riguardante il disfacimento dell'immagine. Un ritorno alla percezione pura, quasi come se vedesse il mondo per la prima volta con gli occhi di un neonato, che non è ancora in grado di distinguere e di tradurre la realtà esterna. L’artista attua la sua rivisitazione storica (da Blake a Picasso passando per Cézanne) tramite la tecnologia contemporanea, mezzo (medium) per rendersi indipendente grazie a programmi (softwares) di grande potenzialità alla portata di tutti. I soggetti trattati appartengono a qualsiasi situazione del nostro vivere quotidiano: una foto vista o scattata, un fermo immagine di un film, un volto stampato su una rivista, oppure trovato sul web, un’opera del passato. L’uso della tecnologia non serve a sostituire una tecnica artistica nobile come la pittura, ma a sviscerare la visione della realtà. Mentre il bambino di Picasso “disegna”, quello di Ciavoli Cortelli “guarda”, e diversamente dai pionieri dell’arte contemporanea, egli parte dal fenomeno per arrivare al puro senso (in questo caso la vista) nel tentativo di superare il noumeno stesso, andando oltre il riconoscibile-misurabile, oltre l’idea di forma-simbolo. Il problema che avvertiamo in queste tele è quello del relazionarsi con l’esterno, il necessario sentito bisogno di ricomporre dei vetri infranti e ristabilire un ordine. Immersi nel caos del consumismo cerchiamo di reagire al bombardamento della “società delle immagini”, nel tentativo di trovare una soluzione. Per farlo Ciavoli Cortelli vuole dunque ripartire da zero, da Cézanne, ma in un'altra direzione, e per farlo si serve, come già detto, della tecnologia, per poi fissare l’immagine ottenuta con il sapiente uso della pittura: le pennellate sono circoscritte, il procedimento è lento e minuzioso, una pittura da orefice, composta di netti nuclei cromatici. Non esistono più riferimenti per lo spettatore, non si trovano nelle sue tele significati imposti, anzi, quando presenti, siamo chiamati ad essere testimoni del loro disfacimento, e questo ci rende capaci di osservare una realtà differente, mai vista prima o quantomeno vista in età infantile e impossibile da ricordare.
In the history of art, Renaissance's perspective determines the start of "modernity" till his conclusion with Impressionism, as extreme perfection of an era more than beginning of "contemporarity". Impressionists managed to eliminate, from reality's representation, narrative elements to reach a naked constatation of nature, but yet they where tied to the cage of perspective. The first artist who violates the hinges of traditional perspective is Paul Cézanne, who faces the problem of how to represent the perception of space demolishing illusionist tridimensional criteria of "modernity". "Treating nature through the cylinder, the sphere, the cone" said Cézanne, the principle of "good shape", that's to say, each figure tend to show itself in the more evident and readable way. Cube, cylinder, sphere are not indipendently valid, but just as they carry out in appearences: noumenon can be reached just through the phenomenon. This is also the big difference between Cézanne and Cubism, which goes beyond phenomenon's barrier, and tries to represent directly the noumenon, an idea not reachable through senses. Ciavoli Cortelli looks at Cézanne and at historical vanguards and bases his research on image's decay, going back to pure perception as he sees the world with the eyes of a new born child, who's not yet able to distinguish the external reality. The artist realises his historical revisitation through contemporary technology, medium to be indipendent, thanks to softwares with great potentials, nowadays accessible to all. The subjects treated belong to any situation of our daily life: a photograph, a still from a film, a face on a magazine or on the web, a masterpiece from the past. Technology is not used to substitute a technique as painting but to dissect the vision of reality. While Picasso's child "draws", the child of Ciavoli Cortelli "watches", and differently from contemporary art pioneers, he start's from the phenomenon to reach the pure sense (in this case "seeing") trying to overtake the noumenon, going beyond what's recognizablemeasurable, beyond the idea of shape-symbol. What we percept on these canvas is the problem of relating ourselves to the external world, the need of reordering some broken glass. Immersed in the caos of consumism, we try to react to the bombing of "images' society", attempting for a solution. To do that, Ciavoli Cortelli wants to restart from zero, from Cézanne, but in another direction and he uses technology, to fix then the obtained image thanks to a wise use of painting: brushstrokes are circumscribed, composing clean chromatic nucleuses; the process is slow and meticulous, like a goldsmith's job. There are no more recalls for the odiens, no imposed meanings, or better, when present, we are called to be witnesses of their decadence, and this makes us able to observe a different reality, never seen or at least seen when we were very little children.